Salerno, tutti i colori della costiera

Il mio rapporto con Salerno è iniziato a settembre 2021. Non avrei mai immaginato che questa città, porta d’ingresso alla costiera amalfitana, conosciuta più come luogo di passaggio per le più blasonate Vietri, Amalfi e Positano, potesse diventare la mia seconda città dopo quella in cui abito. In quel settembre 2021 la mia vita è cambiata ed è diventata un ruzzolare frenetico fra Roma e il sud che amo. Una corsa contro il tempo per salire e scendere da treni, aerei e traghetti. Ma cosa rende il mio venerdì un magico venerdì?

L’insostenibile leggerezza del venerdì

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panorama di Salerno dal castello Arechi

L’adrenalina che sale quando varco la soglia del mio ufficio con un piccolo trolley in cui racchiudo l’essenziale e corro a prendere l’Italo delle 19.15. È in quel momento che mi sento pervasa da una leggerezza tale che mi sembra di volare e magicamente non mi pesa più nulla: arrivare in bus alla stazione Termini, aspettare sul binario con il freddo, con la pioggia battente.

Vinto House, il mio viaggio intorno al mondo

Nel momento in cui entro nella dimensione “partenza” stacco il cervello ed entro nel mood “relax”. Salerno è diventata la mia casa, la mia comfort zone, il mio rifugio. Non ho bisogno di andare altrove. Tra le mura di un piccolo appartamento del Vinto House ho trovato il mio riad a Marrakech, il mio angolo a Shangai, i colori e il vociare di un suk, il mio giardino verde in Indonesia. In un appartamento nel centro storico di Salerno ogni volta compio un viaggio intorno al mondo.

E mi basterebbe già questo per affrontare la settimana e arrivare al venerdì. Ma Salerno non è una anonima città di provincia dove torni per annoiarti o per
riposarti. Salerno è un vivace pout pourri di tante cose. Troppo pulita per essere considerata una città campana. Troppo elegante per essere associata alla più “popolare” Napoli. Troppo bella per essere scelta solo come “passaggio obbligato” per andare in costiera. Chi è abituato ad andare in costiera è abituato
a snobbare questa città dalle mille sfaccettature perché è una città. E che ci vai a fare in una città quando d’estate col caldo scappi dalla tua? E invece Salerno è un luogo che ti stupisce a ogni angolo. 

Un intreccio di antico e moderno

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Basta addentrarsi tra i vicoli egli archi che s’inerpicano verso il Giardino della Minerva per scoprire scorci improvvisi. Un sorprendente intreccio di antico e moderno che ti intrappola. Prima ti perdi nel continuo saliscendi della città vecchia. Poi, attraversando due corsi paralleli (Corso Vittorio Emanuele è un’isola pedonale), scivoli fino al Lungomare Trieste (largo trenta metri e lungo un chilometro e mezzo) adornato da palme, ficus e altre specie esotiche. Un lungo boulevard pedonale che termina a Piazza della Libertà su cui si affacciano il Crescent di Ricardo Bofill e la Stazione Marittima dell’archistar Zaha Hadid, frutto della rivoluzione urbanistica voluta dall’ex sindaco Vincenzo De Luca.

In treno, traghetto e scooter

Il belvedere antistante il complesso residenziale che ospita anche una galleria commerciale regala una vista mozzafiato sulla città e il golfo. La storia recente di Salerno si respira nei capolavori dell’architettura contemporanea: l’impronta di Santiago Calatrava è ben visibile nella Marina d’Arechi, quella di David Chipperfield nella Cittadella Giudiziaria, un complesso di edifici con torri e porticati, sede del nuovo tribunale. Dopo un giorno ti puoi concedere una divagazione in costiera. Come ci vai? Niente di più semplice: con il traghetto da aprile a ottobre o con il bus SITA ma anche in scooter che puoi noleggiare nei pressi della stazione. 

Salerno, un nuovo set

locandina seriet tv- rai 1-Vincenzo Malinconico avvocato d

Dopo qualche mese che mi avvicendavo tra Roma e Salerno, ho scoperto che in città sono iniziate le riprese della nuova serie tv di Rai 1 “Vincenzo Malinconico, avvocato d’insuccesso” basata sui romanzi di Diego De Silva, che ha Salerno ha vissuto infanzia e adolescenza.  Raggiungo lo scrittore al telefono e mi spiega che fa muovere il suo personaggio a Salerno perché la città è ancora vergine dal punto di vista cinematografico. La città offre un ampio ventaglio di location facilmente accessibili come il lungomare, il centro storico, l’isola pedonale, le coste vicine.

Diego De Silva: “Il mio Malinconico”

cover libro Diego De Silva-Arrangiati Malinconico

“Salerno è in una posizione strategica”, spiega lo scrittore. “Oggi con l’Alta Velocità da Salerno raggiungi facilmente Sapri”. Prima dovevi taccariare a lungo per raggiungere la costa cilentana”. “Volevo un posto che non coincidesse con l’iconografia tipica napoletana a cui l’occhio del telespettatore si è abituato”, spiega De Silva. “Ho pensato che un luogo diverso sarebbe stato più interessante per il pubblico”. L’attore Massimiliano Gallo interpreta magistralmente il ruolo dell’avvocato precario nel lavoro e nei sentimenti. Un perdente, ma non un fallito, che ha un approccio filosofico nei confronti della vita ed è molto amato dai figli, dalle donne che incontra e finanche dall’ex moglie e, soprattutto, dall’ex suocera. Buffo e imperfetto (proprio per questo piace!), Malinconico riflette con ironia sui grandi temi come l’amore, la famiglia e la criminalità che – a differenza di “Gomorra” – è trattata in modo tragicomico.

Il rione Fornelle

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Nel rione Fornelle è nato e cresciuto Alfonso Gatto, il poeta che ha segnato la vita culturale della città nel secondo dopoguerra. Alcune delle più belle frasi dello scrittore campeggiano sulle mura del quartiere in cui, nel IX secolo, furono deportati alcuni amalfitani dal principe longobardo Sicardo. Nel 2014 è stato lanciato il progetto di riqualificazione dell’area “Muri d’autore” con l’obiettivo di rinsaldare il legame tra il poeta e la sua città. Murales e versi (anche in dialetto) che richiamano il mare decorano le facciate dei palazzi creando un museo di arte urbana en pleinair di grande impatto.

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Inerpicandosi sui gradoni, intrufolandosi negli angusti vicoli e passando sotto agli archi sembra quasi di sentire riecheggiare le frasi scritte sulle pareti. E invece è il vivace vociare proveniente dalle abitazioni strette le une alle altre che ti avvolge e ti fa sentire quasi a casa. 

Versi dipinti

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Grazie all’idea di Green Pino, ovvero Pino Roscigno, i muri di Vicolo della Neve si sono trasformati in quaderni di poesie. I versi di autori come Ilde Rampino, Rocco Papa, Alfonso Graziano, Nicola Vacca, Angelo Coscia, sono stati incollati alle pareti. Roscigno ha dipinto un primo piano di Gatto con la sigaretta in bocca sulla Scalinata di Masaniello tra il vicolo Amalfitani e le Fornelle.

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Anche l’artista romana Alice Pasquini è coinvolta nell’omaggio all’indimenticato poeta: il suo enorme murale si spalma sulla Scalinata dei Mutilati che conduce a piazza Principe Amedeo. I versi di Gatto non potevano mancare nel vicolo San Bonosio dove ha aperto uno spazio della fondazione a lui intitolata. Un altro progetto di recupero – Metro Cubo – riguarda, invece, le zone più periferiche
e coinvolge street artist come Jorit che ritrae il viso di Trotula de Ruggiero, la donna medico che operò nella scuola medica salernitana, sul muro del parcheggio di Via Vinciprova dove Andrea Casciu racconta La Pesca Miracolosa.

La road map della serie

Avendo a disposizione un paio di giorni puoi concentrare la visita nei luoghi scelti dalla produzione per ambientare le scene della serie televisiva. Intanto Palazzo Genovese dove si trova lo studio in affitto che Malinconico condivide con l’amico e collega Espedito è all’interno dell’edificio in stile tardo barocco che si affaccia su Largo del Campo, a pochi passi dalla fontana dei pesci progettata da Vanvitelli. Ci arrivi da Corso Vittorio Emanuele imboccando la lunghissima Via dei Mercanti.

La cattedrale

La cattedrale dedicata a Santa Maria degli Angeli, San Matteo e San Gregorio VII è stata costruita in stile romanico nel IX secolo. L’atrio circondato da un colonnato diventa l’università frequentata dalla figlia di Malinconico, Alagia. Vale la pena
scendere nella cripta in stile barocco, impreziosita da affreschi raffiguranti scene del Vangelo di Matteo e alcuni episodi di storia salernitana, che conserva le spoglie di San Matteo. La prima sera a Salerno ho voluto cenare in una pizzeria affacciata sul duomo. Semplice, senza pretese. Ma si sa, le prime volte sono sempre indelebili. E così Criscemunno resta ancora oggi nel mio cuore, se non altro per la location.

Il Giardino della Minerva

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Il Giardino della Minerva, la prima tappa. Il primo luogo visitato. L’orto botanico, che durante il Medioevo fu usato a fini didattici per gli studenti della scuola medica salernitana, raccoglie oltre trecento specie di piante. Il giardino a più livelli si ammira meglio dall’alto della scalinata che sorregge una pergola di legno e regala una vista strepitosa sulla città e sul mare. È qui che Vincenzo incontra la sofisticata Veronica Starace Tarallo intenzionata a lasciare il marito Ugo, avvocato cinico e spregiudicato, molto noto nell’ambiente. Con il pergolato ricoperto di limoni fa la differenza. Mese consigliato: giugno o settembre. Al momento è chiuso per lavori.

La Villa Comunale

Intorno alla Fontana del Tullio, nella Villa Comunale. si sviluppa un rigoglioso orto botanico usato in più di una scena nella serie. È la suggestiva ambientazione di Luci d’Artista, l’evento natalizio basato sulle opere d’arte luminose. A due passi c’ la pizzeria gourmet  Don Antonio 1970 dove Fabio Di Giovanni sperimenta e osa: in “Mamma Africa” assembla crema dì yuca, fior di latte, provola di bufala, paglia di yuca fritta, salsiccia secca di bufalo e paprika dolce. Ma mette la costiera nel piatto con “Il limoneto” a base di salsa di ricotta, fior di latte e, in uscita, alici di Cetara, pinoli tostatibve crumble di pane, limone e menta. Ma l’entrèe è la chicca del luogo: un fresco intruglio di basilico, zenzero e limone per preparare la bocca alla pizza che verrà.

L’ex Palazzo di Giustizia

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L’ex Palazzo di Giustizia su Corso Garibaldi è uno dei più interessanti edifici della città dal punto di vista architettonico. Interni ed esterni fanno da sfondo agli incontri con Alessandra Persiano, l’avvocatessa più corteggiata del tribunale, e con Benny La Calamita, collega svogliato che per accontentare il padre avvocato
esercita una professione che non ama.

Piazza della Libertà

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La Stazione Marittima, il terminal crociere dalle linee sinuose, collegato con Piazza della Libertà, è il fast food dove Malinconico si incontra segretamente
con la figlia Alagia. “Quando ero ragazzo era una zona degradata chiamata “delle chianchiarelle”, spiega De Silva. “La riqualificazione dell’area ha suscitato non poche polemiche”.

Il Lungomare Trieste

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Il Lungomare Trieste è il luogo principale di strùscio dei salernitani. “Quando ero bambino il lungomare era l’unica zona pedonale e rappresentava lo spazio,
la libertà” racconta De Silva. Poco prima di arrivare in Piazza della Libertà, un solarium che i ragazzi chiamano Salifornia è diventato punto d’incontro dei giovani. Qui spesso riecheggiano le note di un neomelodico provenire dal chioschetto, luogo di ritrovo dei salernitani. Dall’altra parte, dal Torrione in poi, si dispiega una sequenza di stabilimenti balneari. 

Lo stadio Arechi e la Marina

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Lo stadio Arechi è oggetto di una riqualificazione che il Comune sta effettuando per rendere più confortevole l’accesso ai tifosi della Salernitana che affronterà un nuovo campionato in serie A. Tutta la zona è al centro di un progetto che vede abitazioni e centro commerciale formare un nuovo polo in città. Alla Marina di Arechi ho pranzato da AMO Restaurant. Ci si arriva in treno metropolitano da Salerno la fermata è quella dello stadio. Un bus navetta accompagna i clienti dall’ingresso del porticciolo turistico al ristorante. Sciorina gustosi piatti di mare come il polpo arrosto servito con scarola liquida, olive taggiasche disidratate e pomodorini semi-dry.

Vietri sul Mare

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Fuori città è d’obbligo una passeggiata (fattibile anche a piedi in venti minuti se si è allenati) a Vietri sul Mare. Un bar nel colorato vicolo della Marina di Vietri è il luogo d’incontro di Malinconico con Amodio Tricarico, un camorrista che gli sta addosso da quando ha assunto la difesa del criminale “Mimì ‘oburzon”. 

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Da vedere: il duomo di San Giovanni Battista con la cupola maiolicata, le botteghe, la facciata esterna della famosa fabbrica di ceramiche Solimene e, per il colpo d’occhio sul mare, la Villa Comunale che ricorda Parco Güell di Barcellona con i passamano e i muretti ornati con tessere di ceramica dipinta.

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Ti consiglio di mangiare a pranzo nell’osteria La Sesta Stazione per la simpatia del proprietario e gli assaggini che ti sciorinerà anche quando gli dici che volevi soltanto spizzicare. Le maioliche che decorano le panche esterne e i motivi ispirati al mare rendono l’esperienza davvero unica.

Cetara

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A Cetara si arriva sia in traghetto che in bus. Il piccolo borgo di pescatori ha una spiaggetta molto piccola ma graziosa, conviene andarci prima che la folla vacanziera la prenda d’assalto, entro metà giugno e da settembre. Malinconico si rifugia qui ogni tanto per confidarsi con l’ex suocera (l’effervescente Lina Sastri). Vale la pena farsi un selfie sul belvedere della Torre Vicereale, una delle torri di difesa costruite per contrastare le invasioni dei Saraceni, e acquistare la famosa colatura di alici da Delfino Battista in Corso Garibaldi 44.

Cava de’Tirreni

Cava de’ Tirreni è stata una bella scoperta. Uno di quei luoghi che non ti aspetti. Intanto per la via porticata che ti aspetti di trovare in Emilia Romagna ma di certo non in Campania. Ci arrivi comodamente con il treno metropolitano in circa venti minuti e vale una gita per Borgo Scacciaventi, la parte più antica del centro storico, caratterizzata da un porticato tardo catalano, unico nel suo
genere, e per l’abbazia benedettina della SS. Trinità, ricca di
opere d’arte.

A Salerno a breve riprenderanno le riprese della seconda stagione della serie. Me lo ha anticipato Diego De Silva e lo ha ribadito il sindaco Vincenzo Napoli che ho avuto il piacere di incontrare nel suo ufficio a Palazzo di Città. Sogna in grande, il sindaco che mi ha regalato un bellissimo libro sulle bellezze artistiche della città. Salerno aspira a diventare una città strategica, non seconda a Napoli. Grazie all’Alta Velocità e agli investimenti della Regione Campania, avrà presto un aeroporto. Ma per queste novità vi invito a seguire le dirette del venerdì del presidente De Luca sulla pagina Facebook di Lira Tv. Spero di riuscire a visitare il set e continuare a raccontare i luoghi scelti per ambientare le vincende di Malinconico. Intanto la mia relazione d’amore con questa straordinaria città continua…

 

 

 

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