Ciao sono Ida. Sono una giornalista, viaggiatrice avventurosa e curiosa, appassionata di medioriente. Mi muovo a mio agio tra dune e rocce convinta che la terra sia il mio elemento anche se da sognatrice mi perdo tra le nuvole. Sono spesso in volo, divisa tra Roma, la città in cui vivo, e la Sicilia, dove amo rifugiarmi per ritrovare l’energia. Nel tempo sospeso dei non luoghi (aereo, treno, traghetto) trovo ispirazione per nuovi racconti, nuove avventure che propongo mensilmente ai lettori di PleinAir. Mi considero una nomade alla continua ricerca delle sue radici, una zingara in cerca del suo posto nel mondo. Mi piace entrare in contatto con i luoghi visitati e non solo sfiorarli, ascoltare storie e curiosità per trarne nutrimento e poi raccontarle ai lettori per offrire una chiave di lettura diversa di un paese. Racconto l’Italia, soprattutto quella minore, quella che non si vede dando voce ai piccoli borghi, alle realtà lontane dai soliti circuiti perchè sono convinta che il nostro paese abbia un patrimonio nascosto che va sfruttato, quello immateriale di usi e costumi che sono parte integrante della nostra cultura.

Dell’incontro mi nutro nei viaggi, del silenzio mi nutro nel tempo libero. E non c’è felicità più grande che imprimere sul bianco di un foglio di carta o di uno schermo le sensazioni appena vissute al rientro da un viaggio. Esperienze vissute in solitaria che amo condividere con chi vorrebbe andare oltre ma non lo fa per pigrizia o paura. “Superare il limite del pregiudizio e aprirsi al diverso” è il fil rouge che seguo nel disegnare la roadmap dei miei spostamenti. Iran, Israele, Palestina, Turchia, Giordania, Oman. Lungo la via della seta ho cotruito il mio itinerario.

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Attraverso le sure del Corano ho cercato di trovare il senso delle rotte carovaniere che hanno plasmato villaggi e città, impreziosito regni e dato lustro a civiltà che ancora oggi fanno sognare. Oggi ridotte in rovina, molte città del medioriente rappresentano un patrimonio perduto che la narrazione distorta dei media ha ridotto a un cumulo di macerie in mano a gruppi radicalizzati che poco o nulla hanno a che fare con i popoli sottomessi.

Il senso della ricerca sta nel cammino fatto e non nella meta; il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l’arrivare.

Tiziano Terzani da “In Asia”

Cerco di portare alla luce quello che di bello c’è in questo presente di morte e distruzione. Nel deserto ritrovo la vera me. Nello sprofondare i piedi nella sabbia calda che m’inghiotte cerco un orizzonte nell’infinito e mi sento piccola di fronte alla vastità della terra. Accoccolata tra le dune mi sento protetta, le risalgo con la voracità di chi vuole raggiungere la vetta e una volta su, mi abbandono alla magia: la fatica della salita è ricompensata dalla vista che si gode da lassù. Sembrano tante vaschette di gelato alla vaniglia le dune dalle onde perfette. Mi ci spalmo sopra prima di rotolarmi giù per sentire il contatto della pelle con i granelli che brillano al sole.

Viaggiare mi esaltava, mi ricaricava, mi dava da pensare, mi faceva vivere. L’arrivo in un paese nuovo, in un posto lontano era ogni volta una fiammata, un innamoramento; mi riempiva di emozioni.

Tiziano Terzani da “Un altro giro di giostra”

Il viaggio è nutrimento per l’anima, è la risposta a un bisogno irrefrenabile di lasciare la comfort zone ed esporsi a ciò che non si conosce. L’adrenalina che si sprigiona quando chiudo la porta di casa e viaggio verso l’ignoto mi dà la carica per affrontare la quotidianità. Senza l’aspettativa, il timore, l’attesa, l’imprevisto che vita sarebbe? Io vivo. In quello spazio che c’è tra la porta di casa e il mondo.

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la valle dei templi a Bagan, Birmania
in bus da Shiraz a Isfahan, Iran